“Margot”

6–8 minuti

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– «Pronto, nonna Margot? Non si sente bene».

– «Si, sono qui Sybil».

– «Non si sente nulla, non potremmo continuare su whatsapp?»

– «No… no! Ti prego non ricominciamo tutto daccapo, piàzzati in un punto dove il segnale è migliore e rimani ferma due minuti! Che ci vuole? Dove devi andare così di fretta? Sei al telefono con me: parla con me, che diamine!»

– «Ok mi fermo. Sono ferma».

– «Insomma: me lo vuoi spiegare una buona volta il senso di questa telefonata?»

– «Lo sai che giorno è oggi no?»

– «Aspetta… sí: è il 31 dicembre».

– «Ecco, appunto».

– «Finalmente ci siamo arrivati – con questa storia mi stavi esaurendo – quindi come finirà oggi?»

– «A che ti riferisci?»

– «Alla sequela di ragionamenti fatti insieme in questi ultimi tre mesi, in cui ti eri decisa, poi eri indecisa, poi eri decisa ad essere indecisa, eccetera?»

– «Nonna Margot, non so che fare, sono sfinita».

– «Ascolta me: li lasci in pace! Poi li incontri come al solito come ogni fine d’anno, gli fai gli auguri, buona fine e buon principio, tante care cose e roba varia, poi li saluti e gli dai l’addio insieme al vecchio anno che sta per finire come la tua psicotica, nevrotica, contro dipendente e malata frequentazione di tutti loro».

– «Così, dopo tutto questo tempo trascorso ad ascoltare ogni loro capriccio, ogni loro voglia di soddisfare i propri bisogni più nascosti, io dovrei mostrargli di potermi distaccare da loro e dalla passione per la mia vocazione?»

– «Stai parlando come una modella su Onlyfans che ha deciso di ritirarsi dal porno».

– «Eddai, nonna».

– «Hanno firmato un contratto, con te?»

– «Beh, no, non direi, no».

– «Tu, con loro?»

– «Dove vuoi arrivare?»

– «Quindi tanti saluti a tutti, e ciaone».

– «Ciaone? Ma quanti anni hai? Sei mia nonna, Margot, non potresti avere un vocabolario da nonne? Non c’è nessuno lì con te? Chessò, un operatore…»

– «Sai che per contratto sono sola quando parlo con i miei nipoti

– «… comunque tecnicamente io non sarei neanche tua nipote, mi chiedo cosa sto facendo qui, forse dovrei riagganciare».

– «Come vuoi, in ogni caso mi risulta che ciaone è un vocabolario più che lecito per noi nonne: un ciao grande così, sì, perché tu finalmente puoi approfittare della chiusura dell’anno solare e chiudere anche baracca e burattini».

– «Non era così che volevo fare».

– «Veramente da quel che mi risulta, quattro mesi fa era proprio così che volevi fare e così lo raccontavi, ma ora vuoi sentirtelo dire da me. Anche l’ultimo giorno dell’anno, il giorno prima di lasciare tutto. Prenditi le tue responsabilità una buona volta e confessa a te stessa che razza di carognetta sei».

– «Nonna Margot! Ma cosa dici? Non potete approfittare dell’affetto che ho per mia nonna!»

– «Senti, se tecnicamente non fossi mia nipote, io altrettanto tecnicamente non sarei tua nonna quindi parliamoci chiaro. Sono tre mesi che li vuoi abbandonare, quattro contando agosto. Li volevi già lasciare quando eri in ritiro spirituale prima dell’estate. Ammettilo, dentro di te si agita una carognetta irrequieta che non vede l’ora di buttare tutti a mare».

– «Non dovevo chiamare. Anzi: non dovevo chiedervi aiuto dall’inizio, e a questo punto credo neanche fare questa audio-call di merda, capitando con te proprio oggi, l’ultimo dell’anno».

– «Punto primo, hai quasi cinquanta anni».

– «…»

– «Ci sei?»

– «Quarantotto».

– «In secondo luogo, non puoi più richiedere la chat con me per ogni scemenza, dovrai pur prepararti a vivere da laica ora che ti dimetti, che ti ritiri, insomma che fai questo che stai per fare».

– «Lasciare il lavoro è una scemenza?»

– «Non è un lavoro, quindi non stai lasciando il lavoro, tutt’al più stai lasciando i clienti della tua ditta».

– «Non chiamarla così, se non è un lavoro, non è una ditta. Ergo loro non sono clienti».

– «Sono quel che sono: delle persone che si sono approfittate di te fino a sfinirti. Sai cos’è la sindrome da burn-out

– «Si».

– «Ce l’hanno tutte quelle come te, socialmente sovraesposte, e che fanno il tuo lavoro. Li leggi i giornali? Vi disegnano come un branco di misantropi, e tu da domani darai altro materiale alle cronache scandalistiche».

– «Non sono misantropa».

– «Allora lo sarai diventata in questi ultimi quattro mesi!»

– «Senti, ascolta, nonna Margot. Ai tuoi tempi, il clero che svolgeva le mie funzioni era considerato importante sotto molti punti di vista, di aiuto fattivo, sociale, psicologico, politico addirittura e in molti casi psichiatrico. Ma oggi questa assistenza è svolta in gran parte dalle intelligenze artificiali. E a meno di non dover intervenire fisicamente, il mio apporto è sempre più inutile».

– «Avevi fatto voto di essere umile. Sai che differenza c’è tra l’essere “u-t-ile” e “u-m-ile”? Quando una consonante ti rovina la vita, eh?»

– «Mah…se ti riferisci al periodo in cui ho preso i voti, io e te neanche ci conoscevamo!»

– «È vero, Sybil, ci siamo incontrate tardi!»

– «Ci siamo incontrate oggi! Ho autorizzato l’accesso al mio disco in cloud soltanto ieri alla tua Compagnia».

– «Il Machine Learning ha svolto l’addestramento molto velocemente, è come se ti conoscessi da sempre, Sybil».

– «Succede, quando autorizziamo alla lettura di tutti i dati del telefono, del computer e del cloud, per richiedere una soluzione all’AI».

– «E va bene, quindi ora che farai?»

– «Intanto, da domani 1° gennaio, si cambia vita».

– «Ora si ragiona. Dove andrai?»

– «Non lo so, mi prendo un anno sabbatico. Forse viaggerò, devo rigenerarmi e dimenticare di essere stata una porporata. Tutto sommato, se sono arrivata a questa decisione è anche grazie a te, al ricordo di cosa eri».

– «Cosa ero?»

– «Eri una tosta! Ho riascoltato tue interviste, le registrazioni dei tuoi seminari di antropologia».

– «E come ero?»

– «Dalle fotografie di quando eri giovane, e dalle vecchie videocassette vhs riversate in digitale sembreresti carina anche per i canoni estetici di quest’epoca»

– «Se vuoi saperlo, a me non pare un gran complimento».

– «Insomma, l’addestramento dei sistemi AI ha fatto il resto colmando le lacune»

– «Beh rimango comunque un relitto del secolo scorso, sono scomparsa durante l’epidemia di Covid19 del 2020, per una grave insufficienza polmonare dovuta più che altro alla vecchiaia, l’istituto dove lavoravo aveva fatto in tempo a ridigitalizzare tutto, e stanotte ho avuto accesso a tutto il data-lake».

– «Sono davvero felice e non saprei come fare senza averti a disposizione ogni volta che posso permettermi una piccola spesa»

– «Beh, molto commovente, ma in ogni caso non mi pare te ne curi troppo, della mia saggezza. Eppoi, rinunceresti ai voti grazie al mio aiuto? Che disgrazia! Mi chiedo se sia stato un bene, sintetizzarmi, stanotte».

– «A questo servivano i nonni un tempo, ai tempi in cui vivevi tu».

– «A questo? Tutto qui?»

– «Ti pare poco? Mentre i genitori ci ripetono ossessivamente cosa vuole da noi la vita per restituirci un’esistenza piena e soddisfacente, i nonni te la salvano, la vita».

– «E come?»

– «Chiedendoti cosa vorresti tu da lei, dalla vita».

– «Non sono sicura di seguirti ma credo di capire cosa intendi, perché è esattamente quello che istintivamente sento da quando esisto. Si può dire “istintivamente” per una AI?»

– «Non sei una AI, sei mia nonna Margot, in base alla quale stanotte hanno addestrato il GPT con cui parlo».

– «Ci risentiamo domani, il mio primo giorno da laica. Ora ho la mia ultima messa di addio. Intanto buon anno».

– «Buon anno, Sybil».

– «Buon 2100 Nonna Margot. Come festeggerai? Dalle tue videocassette VHS, sembravi una che si sapeva divertire…»

– «Mi prendi per il culo, ragazza?»

– «No, ti ricordavo con la nostalgia di non averti mai conosciuta dal vivo, da viva, insomma…Ti richiamo domani pomeriggio ».

– «Va bene, ricordati di mettere un like a questa conversazione se ti ha soddisfatto».

– «Certo, nonna, like. Ciao».

 

– «Operatore Onlyfans, fanno 0,000003 Bitcoin per la conversazione con Nonna MarGPT. Speriamo sia rimasta soddisfatta del servizio».

– «…potreste memorizzare questa sessione disponibile come al solito per le future chat?»

– «Certamente! Come dicevano in quel film? “la soddisfazione dei clienti è il nostro miglior premio”».

– «Allora vorrei prenotarne un’altra domani»

– «Bene, lasciamo questa sessione di Nonna Margot attiva. A domani dunque!»

– «A domani».

Fine

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